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Diamo la parola alla nostra nutrizionista Martina

Con l’arrivo del caldo, si sente spesso ripetere la solita raccomandazione: bere molta acqua e restare all’ombra nelle ore più calde. Ma cosa significa davvero “bere abbastanza”? E soprattutto: siamo consapevoli dei rischi legati alla disidratazione, in particolare per le persone anziane?

Per approfondire questo tema, abbiamo chiesto alla nostra nutrizionista Martina di offrirci una panoramica chiara e concreta: quali sono i segnali da riconoscere? Perché gli anziani sono più a rischio? E soprattutto, come possiamo agire in modo semplice ma efficace nella vita di tutti i giorni?

Vi invitiamo a leggere il suo interessante contributo 👇

La disidratazione si verifica quando il corpo perde più liquidi di quelli che introduce. Generalmente, anche una perdita del 2% del peso corporeo in acqua può compromettere importanti funzioni nel nostro organismo.

Negli anziani, anche una lieve disidratazione può alterare l’equilibrio psico-fisico. Soprattutto in questo caso, prevenire è sicuramente molto più efficace che curare!

Gli anziani sono particolarmente vulnerabili alla disidratazione per tanti motivi, tra cui:

  • Riduzione della sensazione di sete: con l’età il senso di sete si attenua;
  • Alterata termoregolazione: con l’avanzare dell’età diventa più difficoltoso gestire il calore corporeo e la sudorazione;
  • Problemi cognitivi: la presenza di alcune patologie o il sopraggiungere della demenza possono incidere sull’assunzione di acqua;
  • Assunzione di farmaci: ad esempio diuretici o lassativi, che aumentano la perdita di liquidi.

Quali sono i segnali della disidratazione?

  • Secchezza della bocca e delle mucose;
  • Urine scarse o concentrate;
  • Crampi muscolari
  • Pelle secca e poco elastica
  • Pressione bassa, polso accelerato, respiro irregolare o affaticato;
  • Mal di testa, confusione, stanchezza e sonnolenza insolita.

Spesso la disidratazione negli anziani può portare a delle complicanze, oppure peggiorare dei sintomi già presenti (come ad esempio stipsi, infezioni urinarie, squilibri elettrolitici).

Alcuni consigli per aumentare l’assunzione di acqua

  • Offrire da bere spesso, anche quando non richiesto;
  • Creare una routine, associando l’idratazione a precisi momenti della giornata (colazione, prima o dopo un’attività o il riposo) così da creare un’abitudine;
  • Alternare acqua con altre bevande: thè, infusi freddi, acqua aromatizzata, latte o yogurt da bere, succhi diluiti possono aiutare ad aumentare il livello di idratazione quotidiana;
  • Prediligere alimenti già ricchi di acqua come frutta estiva (anguria, melone, pesche), ghiaccioli di frutta, minestroni o creme di verdura tiepide, verdure crude, yogurt, frullati o budini.

Vogliamo sensibilizzare chi ogni giorno si prende cura delle persone più fragili: familiari, caregiver, operatori. Perché sono proprio i piccoli gesti, ripetuti con attenzione e consapevolezza, a fare la differenza.

Riconoscere i segnali, agire con consapevolezza e creare buone abitudini è il primo passo per proteggere il benessere delle persone più fragili e affrontare con serenità anche i periodi più caldi dell’anno.

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